rampini, locandinaFedrico Rampini, dopo aver ricoperto infiniti ruoli nell’ambito del giornalismo, aver ricevuto ambiti premi e aver girato praticamente il mondo come corrispondente, dal 2009 è inviatoa New York per La Repubblica. E’ tra le firme che preferisco, anche se a volte capita che qualcuno lo attacchi. Le sue recensioni, i suoi commenti, il suo modo di rappresentare il mondo che ormai conosce direi piuttosto bene, sono tutti attimi di ossigeno per me. Perciò quando mi è stato chiesto di intervistarlo per Radio Bruno in relazione al suo “All you need is love, l’economia spiegata con i Beatles”, non mi è parso vero. E’ sbarcato anche a Modena con la presentazione del suo libro il 24 luglio, ai Giardini del Gusto. Ma Modena è stata solo una tappa di quello che è in effetti uno “spettacolo”, più che un incontro con l’autore.
Infatti lo scorso anno mette in scena lo spettacolo teatrale “All you need is love, l’economia spiegata con i Beatles” di cui è autore ed interprete, affiancato dalla cantante Roberta Giallo e dal maestro Valentino Corvino. Ed è così che mi ha spiegato cause ed effetti, ma anche sistemi che ha utilizzato per eludere numeri, schemi, strategie e grafici. Un libro e una performance decisamente originale
“Gli italiani soffrono di analfabetismo economico, non lo dico io ma una recente ricerca dell’Ocse che ha anche dimostrato come tra i paesi avanzati noi italiani siamo quelli dove la comprensione dell’economia è più deficiente e questo è molto grave, siamo tutti dei cittadini più disarmati se non maneggiamo i meccanismi e le regole dell’economia. L’hanno resa una scienza triste, noiosa, astrusa, con troppe cifre, con troppi nomi difficili. E allora io mi faccio aiutare dai Beatles per trovare un linguaggio più lieve, più soave per parlare di queste cose così importanti per il nostro futuro. Lo spunto me lo ha dato in realtà Steve Jobs. Il creatore di Apple disse una volta, lui era un fan dei Beatles, disse addirittura che li considerava un modello di business, perché vedeva in quel quartetto un moltiplicatore prodigioso di talenti creativi e poi..parlare di Beatles e della storia anche dei Beatles, delle loro canzoni significa tuffarsi negli anni ’60 che sono stati l’ultima età dell’oro o del capitalismo occidentale. Un periodo in cui i giovani si rivoltavano contro tutto e contro tutti. Però, a differenza di oggi c’era il pieno impiego, i giovani trovavano lavoro, i salari crescevano da un anno all’altro, c’era l’aspettativa di un miglioramento continuo del tenore di vita. C’erano anche meno disuguaglianze sociali di oggi, un patto sociale un po’ più equo rispetto alle disuguaglianze patologiche di cui soffriamo. Quindi l’operazione che io faccio con le canzoni dei Beatles: a volte uso letteralmente i loro testi, ci sono delle canzoni che stranamente parlano di economia, “Taxman” di Gorge Harrison è una sorta di profezia sulla rivolta fiscale e contro un uomo delle tasse, troppo esoso. Oggi diremmo l’Agenzia delle Entrate. “When I’m Sixty-Four” Paul Mc Cartney è una ballata molto allegra, molto divertente, ma “Quando avrò 64 anni” è anche il modo per parlare del Welfare State dell’invecchiamento demografico e di tutto ciò che provoca negli equilibri economici. Insomma io cerco di smontare gli ingranaggi dell’economia a suon di musica”
rampini e roberta gialloCome specificato anche nel titolo, insieme a Rampini, in scena anche una straordinaria voce, quella della cantante Roberta Giallo che ho conosciuto e intervistato lungamente per un progetto musicale, il Mei Web Radio, dedicato alla musica indipendente emiliano romagnola di cui Roberta è una straordinaria interprete.

Come è nata Roberta, questa collaborazione, come vi siete trovati o come ti è stata proposta?
“Marcello Corvino, produttore teatrale, che a suo tempo avevo conosciuto attraverso Lucio Dalla, per questo spettacolo pensò all’accoppiata, anzi al “trio” Giallo-Rampini-Corvino, immaginando che i Beatles dovessero essere reinterpretati in modo singolare e diverso dalle più solite e collaudate cover band; perciò, coraggiosamente, mi propose di prendere parte a questo spettacolo, certo che il lato della mia personalità più trasformista e teatrale insieme a quella del violinista Valentino Corvino( con me sul palco insieme a Federico) potesse riproporre la musica dei Beatles in modo del tutto nuovo e originale: una donna camaleontica che canta i Beatles!
Qual è il tuo ruolo nello spettacolo?
“ Nello spettacolo reinterpreto i Beatles in una veste nuova e racconto con la voce, il piano, l’ukulele, e spesso anche con i movimenti del corpo, piccole parti del mondo e delle visioni un tempo raccontato dai fabolous four… la cosa che mi è parsa straordinaria è stata la libertà che mi è stata accordata nell’interpretazione delle canzoni; lo stesso Federico spesso mi ha detto: “fai come ti pare, sentiti libera!” E così ho fatto! Wow!”
Che tipo di esperienza è per te?
“Un’esperienza professionalmente e umanamente ricca, che mi ha permesso di sperimentarmi come interprete e relazionarmi con personalità brillanti ed ammirevoli; parlo di Federico, di Valentino Corvino, del produttore Marcello Corvino, della tour manager Alessandra… tutto questo mentre mi esibivo nei teatri più importanti d’Italia, davanti ad un pubblico molto attento e sensibile, che ha apprezzato sempre con i suoi generosi applausi le mie apparizioni… certamente un’esperienza unica, ma fortunatamente ripetibile! Da settembre infatti ripartono le date”