“Se vuoi provarci,
fallo fino in fondo.
Altrimenti non iniziare…”

da Rotola i dadi di Charles Bukowski

rotola i dadi

Come ho avuto modo di postare qualche giorno fa, la coppia Mina Celentano mi sembra tra le più riuscite musicalmente, amo la loro passione che trasferiscono in musica dalle loro vite, racconti credibili in cui ritrovarsi perché raccontati/cantati da due personalità mature, forti, di quelle che come direbbe uno spot tv ‘non devono chiedere mai!’. Mina Celentano, scanzonati, divertenti, pungenti, sornioni, sensuali…e inconfondibili nelle varie produzioni insieme. E se è vero che la struttura armonica ha caratteristiche marcate che le rende imprescindibili dal duo perché una miscellanea dei sound alla radice, quello della tigre di Cremona e quella dell’ex scavezzacollo di via Glick, è altrettanto vero che i testi debbono necessariamente plasmarsi su tutto ciò. L’ultimo esempio è il (bellissimo per me) singolo “Eva” che in maniera super casuale (ma a chi la racconto se per me nulla c’è di casuale?) incrocio la strada di uno dei due autori del brano Andrea Gallo, autore 43enne milanese ma residente a Pavia, nato sotto il segno dell’Acquario…off corse, direi io, perché è uno dei segni principe per la creatività. Sposato con Monica e papà di Alice, 11 anni, la famiglia evidentemente e fortunatamente direi, ama molto gli animali visto che convive con un cane, o meglio una cagnolina bastardina di nome Nocciolina e due cocorite.

andrea gallo foto

Ma partiamo subito dal presente Andrea. Il 10 novembre è uscito “Eva” il nuovo singolo di Mina Celentano, una coppia che musicalmente e idealmente sa creare la massima fusione. E il testo porta la tua firma oltre a quella di Gigi De Rienzo. Raccontami             “Loro sono dei miti, la storia della musica italiana, già presi singolarmente. Insieme sono deflagranti, sono “ le migliori” e per questo cantano “tutte le migliori”. “Eva” è un sogno che si è realizzato. La musica è di Gigi De Rienzo , il testo mio, ma tutto parte da una sua intuizione e dal suo invito a scrivere le parole su questa melodia bellissima che un giorno mi ha mandato. Lo ringrazierò sempre per questo. Me ne sono innamorato subito. Una volta finita l’abbiamo mandata via e-mail. E’ piaciuta. Ci hanno telefonato e da lì poi il contratto con la conferma che l’avrebbero inserita nel progetto MinaCelentano”

Da brivido, insomma… E tu Andrea hai personalmente conosciuto i due artisti?           Non ho avuto modo di conoscerli di persona. Ho avuto modo di parlare con Claudia Mori e con Massimiliano Pani, entrambi di una signorilità ed educazione d’altri tempi. E c’è un altro particolare che mi ha colpito, la signora Mori nel comunicarmi l’interesse e nel sentire la mia “emozionata reazione”, contenuta ma estremamente felice, ha gioito della mia gioia, questo è sintomo di grande sensibilità. Tornando alla domanda, se ce ne sarà la possibilità correrò a salutarli e ringraziarli personalmente, ma non mi aspetto inviti, hanno fatto della riservatezza e della privacy uno stile di vita per cui non mi aspetto che mi chiamino. Se lo facessero risponderei sì con gioia”

da vanity fair mori   da Vanity Fair      pani

Come avete elaborato il testo? Cosa vi ha ispirato e quanto tempo è stato necessario perché nascesse la ‘creatura’?        “Il testo è stato un lungo parto, nel senso che sono tornato diverse volte sui concetti, sulle sfumature, sulle immagini. Confrontandomi con Gigi in continuazione, abbiamo proposto “Eva” solo quando eravamo convinti di aver dato tutto quello che avevamo da dare e detto tutto quello che c’era da dire in quella canzone”

Sto ascoltando il pezzo in cuffia mentre ti scrivo e devo dire che ogni parola è giusta per le due voci, le loro personalità, il loro passionale e a volte contraddittorio modo di amare e vivere.    “Ti ringrazio Patrizia, è frutto di quel lavoro di cui ti parlavo poco fa”

Secondo te ci saranno nuove occasioni di poter collaborare ancora con loro?     “In coppia, discograficamente parlando, credo che abbiano concluso questo fantastico percorso partito nel ‘98 con “Tutte le migliori” in uscita, ma è una mia supposizione . Ad ogni modo se ci saranno altre possibilità proverò a sottoporgli qualcosa, anche se devo ammettere che più di così non saprei cosa chiedere. Ho un forte sentimento di gratitudine nei loro confronti, proporre dell’altro adesso, mi sembrerebbe come spezzare la magia e come ho detto, prima chiedere troppo”

Trovo che tu sia molto umile in questa considerazione. Che ti rende sensibile quanto loro lo sono stati con te, come mi hai raccontato. Ed è estremamente apprezzabile vista l’avidità con cui si muove la società oggi, e non solo economicamente. Ma tornando a questo singolo, se ci pensi ora, quali colori di ispira?     Credo che “Eva” racchiuda un po’ in sé tutti i colori, o meglio così è per me, non riesco ad estrapolarne un qualche colore dominante. Così come le loro voci che disegnano tutti i colori e tante sfumature”

colori

Ed ora gettiamoci tra le braccia del tuo passato. Una carriera che è iniziata se non sbaglio nel 2003…Insomma non tantissimo tempo fa eppure in questi 14 anni hai già inanellato una serie di bellissime collaborazioni, quali sono quelle che ti hanno regalato di più in termini di emozioni ed esperienze?      “Ho imparato da tutti e tutto, e credo di aver ancora molto da imparare. Non si smette mai. Per questo quando posso ringrazio tutti quelli con cui ho lavorato, poi qui siamo in un ambito particolare, che ha a che fare con i sentimenti, è un mestiere sì, ma è un mestiere che ha a che fare con le passioni, per cui si creano legami. Dai primi, gli Mp2 con la Mara (Maionchi) e Alberto (Rosati) e Michele Canova, Barsotti. Poi ci fu la pausa scolastica nel senso che andai ad un corso per autori a Roma dove ritrovai Sergio Bardotti, che avevo incontrato qualche anno prima, fu un grande maestro per me, persona deliziosa, ogni tanto lo chiamavo al telefono per chiedergli qualche consiglio, lui era sempre molto gentile e pieno di consigli. Poi c’era Oscar Avogadro, con lui si creò un bel feeling che continuò anche dopo il corso, Oscar è stato un grande autore, un autore di razza ed un uomo perbene. E poi anche Vincenzo Incenzo, Gatto Panceri, Luca Angelosanti e Paolo Audino. Lascio Paolo per ultimo per un semplice motivo. La gioia e la “curiosità” di trovarci insieme in un disco “Tutte le migliori “ di Mina Celentano, io con “Eva “ e lui con “Brivido Felino” . Se in quei giorni, lui che aveva già scritto “Brivido felino” fosse venuto da me dicendomi : “ un giorno saremmo compagni di disco, nel disco di Mina e Celentano” gli avrei riso in faccia, per l’improbabilità della cosa. Paolo è un grande autore e un amico, per cui per me è un onore essere nello stesso disco con lui. Poi ci furono gli Sugarfree prodotti da Luca Venturi per la Warner. A Luca devo molto, in quel periodo ero fuori casa per lavoro , facevo il magazziniere, dodici ore al giorno sei giorni su sette. Ma lui aveva deciso che quel testo lo avrei scritto io, mi aveva dato la sua parola, per cui ci sentivamo al telefono di domenica o la sera e così nacque “Tu sei tutto per me” che fu secondo singolo estivo del disco “Cleptomanie” che fece doppio d’oro e disco di platino. Poi ci fu il periodo in cui scrissi per Viola Valentino, anche qui ricordo le bellissime telefonate con lei per parlare delle canzoni e di vita. E poi Marcela Morelo, l’esperienza di Io Canto, e Mietta con una canzone che è andata a far parte della colonna sonora del film “Ciao Brother” di Nicola Barnaba. Ringrazio gli artisti ma anche i rispettivi produttori e gli arrangiatori, è sempre un lavoro di team.”

Com’è oggi la vita per un autore musicale? Per un musicista? Hai qualche sassolino nella scarpa che ti vuoi togliere qui con me?     Sarebbe poco signorile per me togliermi in questo momento qualche sassolino dalla scarpa e poi sono così felice! Io non so come vivano gli altri autori, io ho sempre vissuto in bilico, facendo a volte due, a volte tre lavori pur di tenere viva la fiammella. Poi ad un certo punto ho capito che dovevo rischiare tutto e cercare di fare solo l’autore. Che non avevo alternative. Dovevo fare come aveva fatto Bukowski J mettere sul piatto tutto, sapendo che avrei corso il rischio di perdere tutto . C’è una sua bellissima poesia dedicata alla scrittura ma che può andare bene a qualsiasi ambito artistico, credo si chiami “Rotola i dadi”

Se vuoi provarci,
fallo fino in fondo.
Altrimenti non iniziare.
Se vuoi provarci,
fallo fino in fondo.
Ciò potrebbe significare
perdere ragazze, mogli,
parenti, lavori
e forse la tua mente.
Fallo fino in fondo.
È l’unico buon combattimento che c’è.”

 Chi ti ha sostenuto in questo viaggio?        “Nella vita in genere e nella mia vita in musica direi Dio, che come disse Beethoven è “una fortezza incrollabile” poi i miei genitori, qualche amico, qualche addetto ai lavori che reputo amico. Ci tengo a ringraziare anche mia moglie e mia figlia, non credo sia facile vivere con me, non lo è neanche per me, figuriamoci per loro”

E le tue..altre..passioni?      La musica prende adesso almeno l ‘80% della mia vita, però sono un grande appassionato di libri, mi piacciono le biografie dei grandi artisti e personaggi, la letteratura americana ( Bukowski su tutti) amo il cinema ( noi italiani nel cinema ci abbiamo dato dentro per bene soprattutto negli States) delle serie tv tra le ultime ho potuto apprezzare Vynil e L’esorcista. Amo i fumetti, soprattutto Dylan Dog, nel quale grazie a Paola Barbato ( autrice di Dylan e scrittrice ) sono finito in un albo ( con una mia piccola battuta nell’ albo 346 a pag 7)
Il tuo futuro?         Scrivere canzoni e cercare di farlo nel miglior modo possibile, mi piacerebbe togliermi qualche altra soddisfazione”

Ed infine?      “Ci tengo a ringraziarti Patrizia, è stato bello e interessante rispondere alle tue domande e in qualche modo raccontarmi attraverso le risposte.Vorrei poi ringraziare i vari fans club di Mina e Celentano e anche tutti i membri delle diverse fanspage dedicate a loro che mi hanno riversato addosso tanto affetto e stima. E poi di nuovo Mina, Adriano Celentano, Claudia Mori e Massimiliano Pani”

grazie