E’ un po’ che staziona sul mio telefonino, in “galleria fotografica”. L’istantanea alla recensione risale esattamente al 12 novembre scorso quando in una mia solita colazione al bar, davanti al mio cappuccino classico e bollente, sono incappata nella lettura di un breve articolo intitolato proprio “L’hashtag #Angela”. Avendo da poco scoperto il mondo Hashtag ho fermato l’attenzione sulla notizia (firmata dalla collega Elisa Pierandrei) e ho scoperto una iniziativa davvero molto interessante e che spero sbarchi presto anche dalle nostre parti visto che l’iniziativa è nata in Gran Bretagna, esattamente nella contea di Lincolnshire, sulla costa orientale inglese, dove per ora è attiva ma già sul sito del quotidiano britannico The Indipendent che dal 26 marzo scorso non è più uscito in forma cartacea, ma solo nel web, si chiede che l’iniziativa sia estesa a tutto il Paese.

nomore

“Manifesti appesi alle pareti dei bar e nei club informano le clienti che una nuova iniziativa locale le aiuta a svincolarsi, con discrezione, da situazioni pericolose se il loro appuntamento (magari concordato in internet) non si rivela galante – si spiega nella recensione – Possono infatti chiedere di “Angela”, nome in codice che comunica allo staff la situazione sgradevole, ottenendo così un aiuto (per esempio un taxi per andarsene). L’iniziativa fa parte di una campagna sostenuta dal Lincolnshire Rape Crisis (un’organizzazione di donne per le donne) con gli hashtag #Angela e #NoMore contro violenze e abusi sessuali fisici e psicologici. Anche in Gran Bretagna i dati sulla percentuale delle giovani che subisce molestie è allarmante” conclude il breve articolo della Pierandrei.

nomore2