A noi piace riprenderci dalle fatiche, dalle tensioni o dallo stress settimanale, dedicando la domenica a brevi gite fuori porta. Passeggiate all’impronta, come si direbbe, di itinerari inediti, che nascono così….. E così è stato anche per la nostra scorribanda in Appennino, domenica scorsa. La mia idea, veramente, era quella di andare a visitare la Fiera del Camper che si era aperta a Ferrara. E pareva che la cosa fosse condivisa, almeno sino a domenica mattina, quando tutto sembrava tacere. Come al solito ci prepariamo e io, in base a quello che credevo avremmo fatto, mi sono munita immancabilmente del mio piccolo beaty-case. Mai partire senza “i trucchi”! Delizia per noi donne, croce per i nostri uomini che si spazientiscono facilmente…Il bel sole sopra di noi ha rallegrato particolarmente la partenza. Ma più ci si indirizzava verso una strada piuttosto che un’altra, ho capito che la direzione non era esattamente quella che ci avrebbe condotto a Ferrara, al contrario ci si stava dirigendo in pieno territorio reggiano.

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L’obbiettivo stabilito, non da me ma al quale presto mi sono ben adattata, era direzione Monte Cimone, alla scoperta di borghi antichi. Urrà! Mi sono detta, ma quali? “Li scopriremo” ci siamo detti e via verso i monti che ci stavano tra l’altro regalndo un gran spettacolo, con le cime più alte innevate. Ora non ricordo a che altezza, in prossimità di quale località (non particolarmente interessanti…anzi, diciamocelo, per niente interessanti) scorgo un cartello turistico che ci indicava il Borgo Medievale di Croveglia…evvvai, ci siamo detti, cominciamo da questo!

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Ma dopo aver macinato chilometri, strade tortuose, strette, tornanti, in mezzo a pendii deserti,….del Borgo di Croveglia..nemmeno l’ombra…Non era possibile, infatti, ecco un nuovo cartello “Corveglia”, in fondo ad una stradina quasi sterrata che si chiudeva su quattro case abitate, all’apparenza coloniche, abitate da gente, poca e per lo più anziana..tanto che continuavano a guardarci con occhi sgranati come fossimo caduti chissà da dove. E avevano ragione perché lì non c’erano altro che loro…a differenza del cartello che descriveva qualcosa che noi proprio non riuscivamo a vedere….Borgo di Croveglia dove sei? Chi l’ha visto? E perchè le indicazioni ci hanno condotto in quel luogo che non corrispondeva in nulla a ciò che cartello dopo cartello avevamo letto? Se qualcuno sa spiegarmelo? Magari non siamo stati noi capaci né di trovare quello vero, né di riuscire a vederlo semmai fosse stato lì dove in quel momento ci avevano condotto le indicazioni..

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.Però qualche foto di questa ‘assenza’ l’ho fatta prima di ripartire per nuovi borghi.. Ad attenderci, quasi dietro l’angolo il Castello di Sarzano, dirimpettaio perfetto della Pietra di Bismantova che si stagliava chiara tra le vette più alte dell’Appennino, proprio di fronte a noi. Questo sì ha soddisfatto le attese.

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Una piccola realtà storica e artistica intorno alla quale è nato un piccolissimo borgo, una piazzetta, alcune abitazioni, tutto nel silenzio totale mentre l’aria fresca di primavera si faceva respirare con facilità e piacere. E in cima alle torri, tutte e due isitabili, un panorama mozzafiato. Bello e intenso questo luogo, una bellissima scoperta per noi..per me e il mio obbiettivo…

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Ma ho scoperto che gli uomini non solo si spazientiscono facilmente per le ‘faccende femminili’, il trucco e parrucco, ma anche al tempo dedicato a scattare fotografie…

“Ma un giorno senza foto no eh?”..questo mi sono sentita dire! Cosa ho risposto? Nulla, off course! Ho ascoltato e poi..scattato!

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