“Il tuo atteggiamento mentale dà alla tua intera personalità un potere d’attrazione che attrae le circostanze, le cose e la gente a cui pensi di più!” Napoleon Hill

Decisamente da parecchio tempo conosco il settore, quello dei ‘coach’ o ‘mental coach’. Non esagero se penso che siano almeno 15/16 anni che tratto l’argomento e le mie librerie ne contano parecchi di testi e libri che discutono questo tema. Uno di questi è una piccola bibbia per me, sul comodino..sempre. Di professionisti nell’ambito del coaching ne ho conosciuti un’infinità e bisogna riconoscere in loro una spinta notevole in avanti, proprio in quella direzione verso la quale noi normalmente siamo meno propensi a spingerci, arrancati sugli scogli del passato, sul già conosciuto, su ricordi che vorremmo fare presente. Mentre il Domani, è tutta un’altra cosa. E lo scoprirete leggendo il resoconto di questo mio incontro con un noto mental coach italiano Federico Villani che con grande generosità si è raccontato per illustrare una via da molti praticata, ma per tantissimi ancora poco nota.

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Prima ancora di parlare di te, facciamo un po’ di luce in questo ambito che, come tu stesso affermi, è molto praticato e conosciuto negli Stati Uniti, sbarcato in Italia ormai da svariati anni, ma che ancora sembra poco conosciuto nelle sue dinamiche. Perciò essere un mental coach cosa significa, praticamente?    “Ottima domanda, cos’è essere un mental coach ? Innanzitutto è diverso da “fare” il mental coach. Per essere credibile ed efficace prima di tutto devi ESSERE coerente tu per primo con ciò che spieghi, perché è molto più importante il messaggio che mandi con il tuo esempio rispetto a quello che mandi con le tue parole.  Questa è la vera differenza tra essere e fare un lavoro e nel nostro caso, l’essere congruente fa la differenza anche per fare ottenere risultati ai clienti. 

Praticamente, alleno le singole persone o le organizzazioni di persone, ad ottenere risultati diversi a livello personale, sportivo o professionale utilizzando la propria mente, i proprio comportamenti e le proprie emozioni in modo utile e funzionale per andare nella direzione desiderata in modo veloce e concreto.     Il Coach è una figura professionale che aiuta il cliente a scoprire, potenziare ed utilizzare le proprie risorse interiori affinché possa imparare ad utilizzare la mente come acceleratore di risultati e non come freno, per affrontare una situazione sfidante o per creare l’eccellenza nel proprio ambito”

In quale area lavora?   “Il coach lavora generalmente in 3 aree: BUSINESS, ambiti professionali di ogni livello, con singole persone o in team, LIFE la vita di tutti i giorni per risolvere situazioni o re-indirizzarne la propria strada personale ed infine SPORT, allenando mentalmente gli atleti a dare il loro massimo in ogni situazione, limitando al minimo gli auto sabotaggi mentali, sia nei team che con i singoli atleti.   Buona parte del mio tempo è dedicata al business allenando imprenditori, professionisti, manager e mi vede spesso coinvolto come TRAINER (formatore trasformazionale) con team di venditori o team aziendali ed infine mi diverto moltissimo nel lavorare con gli sportivi per renderli consapevoli di ciò che loro fanno (consapevolmente o inconsapevolmente) per ottenere dei risultati e degli stati emotivi utili alle loro performance.

Infine ho creato una metodologia chiamata Volare Facile per aiutare le persone a superare la paura di volare in aereo, per volare rilassati e sereni”
VOLARE

A chi  si rivolge?     “A tutte le persone che non hanno patologie cliniche, che hanno voglia di uscire da una situazione non gradevole, che sanno dell’esistenza di una soluzione ma non riescono a trovare le risorse personali per riconoscerla o affrontarla ed a persone che vogliono alzare l’asticella dei proprio obiettivi, del proprio benessere personale e professionale. Il coach non è un dottore ma un allenatore”
Perché scegliere una strada di questo tipo anziché quelle storicamente più conosciute?  “Dipende da cosa si ha bisogno, ogni strada ha un suo significato ed una sua utilità. Come macro generalizzazione da prendere con le pinze, molti percorsi storici analizzano il “PERCHE’” è nato un problema lavorando mesi o anni nel passato. Nel mio lavoro uso il passato solo per attingere dallo stesso, solo le risorse utili nel futuro, e mi concentro a dettare delle nuove direzioni utili al cliente per ottenere il futuro che vuole.  Un esempio è la paura di volare in aereo su cui lavoro molto e può essere usata come metafora per molte situazioni.

Arrivano a me clienti che hanno fatto percorsi tradizionali storici scavando nel passato e scoprendo il MOTIVO per cui hanno paura di volare che può nascere dal nulla  durante un volo specifico o dopo un lutto famigliare o ancora dopo la nascita di un figlio. Nonostante questo molti non riescono a superare la paura e allora mi contattano per trovare soluzioni su come volare serenamente. Il problema è che  sono ancora “allenate” a pensare a tutte le cause che hanno prodotto questa paura e così facendo la irrobustiscono, le danno credito e solidità. Quando alleno le persone a volare serenamente mi concentro su come vogliono sentirsi bene quando voleranno, quali nuove sensazioni meravigliose possono provare, come possono rilassarsi in aereo, ed uso strumenti concreti da allenare nel presente per creare un futuro diverso”

coach 2Su cosa fa leva principalmente il sostegno di un  mental coach?   “Il principio è semplice: non esistono persone senza risorse ma solo stati d’animo senza risorse.  Dentro ognuno di noi sono già presenti tutte le risorse necessarie per vincere nella nostra vita. Spesso però non le conosciamo, o abbiamo disimparato ad usarle o peggio abbiamo irrobustito dei comportamenti disfunzionali e controproducenti. Allenare le persone ad ottenere ciò che serve loro, nel più breve tempo possibile, rendendole ancora più autonome in ciò che vogliono”
E’ necessario essere psicologo per poter ottenere l’abilitazione?  No. Tutti gli studi che una persona porta con sé nell’ambito delle materie psicologiche e umanistiche sono utili come bagaglio ma non necessarie come strumento”

Perchè in Italia si nota ancora una certa resistenza nella gente comune, a farsi seguire da un mental coach anzichè da uno psicoterapeuta?    “Non ho dati numerici ma solo sensazioni: sempre più, in particolare nel business e nello sport, le persone iniziano a rivolgersi alla figura del Mental Coach, magari ancora non è così nell’aerea personale, perché ancora non c’è la cultura diffusa di farsi aiutare ad ottenere risultati e lavorare sulla propria crescita personale.  Spesso le persone associano alla crescita personale o al coaching idee strane e bizzarre (lo strizza cervelli, il lavaggio del cervello) o peggio pensano di essere “rotte” o sbagliate e magari un pò sfigate. La realtà è l’opposto: se non ti prendi cura tu di te stesso, della tua crescita e di ciò che vuoi ottenere chi dovrebbe farlo per te ? Nessuno.   Personalmente nonostante sia un mental coach, mi faccio allenare con sessioni di coaching da miei colleghi coach che stimo o frequento dei corsi per il mio miglioramento e lo faccio in modo costante, perché non si finisce mai di crescere e di migliorare”

coach 4Ma si può davvero raggiungere risultati pur non andando a comprendere o sciogliere i motivi che hanno fatto maturare blocchi, ansie, paure, etc etc..?    “Ho anticipato la risposta in una delle domande precedenti. Mi addentro ancora di più. Facciamo una differenza, l’evento nel passato e come lo viviamo oggi nel presente. Innanzitutto che cosa possiamo fare oggi per cambiare un evento che abbiamo vissuto nel passato ? Purtroppo, nulla. Ma facciamo attenzione, l’evento è passato, giusto ? Quindi oggi, in questo preciso momento “non lo stiamo vivendo”, corretto ?  Ma allora come mai stiamo male oggi dato che è una cosa passata ? Nessuno di noi è stupido, capita questo perché oggi , nel presente, in questo momento, stiamo, inconsciamente e senza volerlo, vedendo e rivivendo dentro alla nostra mente un vecchio film che ci ha fatto star male, e lo vediamo, lo ascoltiamo e lo sentiamo nel nostro retro cranio in ogni momento in cui la nostra mente non è impegnata a fare altro. Un film che ci fa male, ogni volta che lo rivediamo, come ci farà stare ? Male. ovvio. Bene, in queste situazioni lavoro in due modi:

  1. a) allenare i pensieri per essere utili e focalizzati con le giuste strategie su ciò che si vuole e sul presente non sul passato che non piace
  2. b) lavorare sulla struttura del ricordo, non sul contenuto stesso del ricordo, con delle tecniche specifiche, in modo da sganciare a livello inconscio l’emozione negativa legata al ricordo ed abbinandoci una emozione positiva o neutra

Quindi, sì è possibile stare bene non rielaborando mille volte il ricordo passato ed il perché sia avvenuto, ovviamente se si vuole risolvere nel presente il malessere che ci portiamo.

E ora mi racconti un po’ di te? Di quando hai scoperto questa passione e che soddisfazioni ti offre?  “Da circa 1 anno ero frustrato nel vecchio lavoro. Non trovavo più stimoli. Non ci vedevo futuro, crescita ed i valori importanti per me nella vita non erano più assecondati nell’azienda. Sapevo che volevo aiutare le persone a stare meglio, a lavorare meglio, produrre di più con meno sforzo, a non crearsi problemi inutili, a risolvere le situazioni, perché mi veniva bene, e mi sembrava stupido non aiutare gli altri a fare altrettanto ma non sapevo che “lavoro” avrei potuto fare per mettere in campo questo talento e questa voglia.

Un giorno una amica mi chiama: “sai non so che cosa voglio fare nella mia vita, sono frustratissima, non ci vedo futuro” mi dice e continua “la prossima settimana vado a parlare con una persona che può aiutarmi, mi ha indicato questa persona un amico che ci ha lavorato ed ha trovato grande beneficio”. 

io “ok, brava” e come si chiama” lei “non mi ricordo” io “ok e che lavoro fa?” lei “eh non lo so” io “ok e come fa ad aiutarti?” lei “devo capirlo” io “dove vi trovate?” lei “in un hotel” io” ok, ma non ti mando da sola, vengo insieme a te”.   Metà della mia decisione era “protezione nei confronti di una mia amica in una situazione “strana”, l’altra metà di me era spinta da un sentimento che stavo provando e cioè che l’universo mi stava dicendo che c’era qualcosa di buono per me.    Mi accomodo all’appuntamento, mi presento come accompagnatore e ascolto attentamente stando in rigoroso silenzio tutto l’incontro.   In breve tempo questa persona fa un sacco di domande specifiche alla mia amica e la aiuta velocemente a capire la direzione da prendere ed il lavoro che ci sarà da fare per ottenerla e mentanerla. WOW, sono rapito e sbalordito.  Alla fine dell’incontro, io sempre silenzioso, prima di salutarci, gli faccio una unica domanda: come si fa a fare il tuo lavoro?  Avevo preso la mia decisone. Quello era ciò che volevo fare da lì in avanti. E così fu. Mi iscrivo alla scuola di coaching più strutturata e storica in Italia, di cui la persona che ho incontrato “per caso” (non credo molto al caso) era socio, Master Trainer e Personal Coach.

Dopo 12 mesi di studi + 12 mesi circa di affiancamento divento Mental Coach professionista per poi proseguire il percorso diventando Trainer per gruppi di lavoro aziendali, in vendita tattica, complessa, motivazione, leadership, team building, e tutte le attività necessarie al team per vivere meglio il tempo in azienda e ottenere maggiori risultati con strumenti concreti e minori sforzi”

La realizzazione di un sogno.   La cosa che ora mi da maggior soddisfazione sono i messaggi e le parole dei clienti, che con le loro stesse capacità, hanno ottenuto risultati che mai avrebbero pensato prima, applicando, allenando ed utilizzano strategie e strumenti visti insieme”  Che fantastica storia è la vita.

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Com’è la vita quotidiana di un  mental coach?  “Domanda a cui non so rispondere nemmeno io.Tra le varie attività, è molto diversa e flessibile. Spesso viaggio per lavoro in Italia, tengo training in aziende, faccio supporto di coaching telefonico o via skype. Faccio sport vicino casa mia o nei luoghi in cui mi trovo per lavoro. Condivido tempo di qualità con la mia famiglia e gli amici, anche se questa è un’area sempre da migliorare. E poi progetto interventi formativi, mi muovo per fare arrivare il mio messaggio a persone che ancora non conoscono i benefici del lavorare insieme. E quando sono a casa  e voglio rilassarmi, mi godo il meraviglioso panorama delle vallate toscane, rigenerandomi alla vista di cotanta bellezza e potenza che la natura ci offre. Siamo parte piccola di un sistema molto più grande. Ammirarlo, rispettarlo, apprezzarlo e spendere del tempo nel farlo, ti allinea, ti rende più leggeri i pensieri negativi e ti dona gioia.

Infine..hai un motto!

Non è la specie più forte a sopravvivere, e nemmeno la più intelligente. Sopravvive la specie più predisposta al cambiamento.” e       “Un giorno senza sorriso è un giorno perso”

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