Le parole si parlano, i silenzi si toccano
(Fabrizio Caramagna)

Già lo scorso anno scrissi di questo argomento, ma già da tempo conoscevo l’esistenza almeno di un esempio che ho potuto vedere coi miei occhi. Nella Repubblica di San Marino è stato realizzato alcuni ani fa un “Luogo di meditazione e di preghiera”, nel centro storico a pochi passi dalla Porta della Rupe. E’ una grotta, molto suggestiva, scavata nella pietra del Monte Titano in uno spazio silenzioso e nascosto al passaggio, proprio per permettere attimi inediti di raccoglimento nel corso delle nostre giornate. E’ privo di ogni simbolo religioso perché il suo obbiettivo è quello di ospitare chiunque nel rispetto di ogni cultura e di ogni religione.

luogo meditazione 1   luogo meditazione 3    luogo meditazione 2

 

In Indonesia, in una delle 17mila isole dell’arcipelago del sud est asiatico, precisamente nell’isola di Sumbawa, esiste una cabina di vetro destinata alla meditazione e costruita in riva al mare. Ora, navigando in internet, grazie ad un quotidiano on line di cui non ricordo il nome, scopro che nel 1954 l’allora segretario delle Nazioni Unite Dag Hammarskjöld fece predisporre la prima camera di meditazione per i dipendenti del quartiere generale Onu a New York. A partire da allora, i luoghi del silenzio sono apparsi in aeroporti, alberghi, università, persino nei parchi cittadini, in ogni angolo del mondo.

Ma anche l’Italia conta alcune esperienze: in Toscana, in Piemonte e ora Parma, dove lo scorso giugno è nato un  gruppo di lavoro nazionale per la stanza del silenzio e dei culti. La città di Parma dovrebbe ospitarne all’Ospedale Maggiore e nelle realtà sanitarie del territorio.

stanza del silenzio 2

“La scelta di partire proprio dall’ambito ospedaliero – scrive il collega Raffaele Castagno –  affonda le radici in una serie d’iniziative che si sono sviluppate a macchia di leopardo sul territorio nazionale: Ferrara, il Piemonte e la Toscana, dove il piano con le linee guida per la definizione della qualità dello spazi architettonici in ambito sanitario è stato elaborato da Renzo Piano”

All’estero – leggo ancora nell’articolo –  le stanze sono una realtà consolidata. Negli Stati Uniti un ospedale che ne è privo non può operare. In Germania le troviamo nelle università, negli alberghi. È questione di garantire a tutti equità e diritti. 

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Penso che questo sia l’inizio di una nuova era, un nuovo modo di concepire la nostra quotidianità che più spesso di quanto noi si sia disposti ad ammettere, ha bisogno di trovare un ritmo più naturale, lontano dal caos fisico e mentale, più semplice e pulito.

Mi piacerebbe pensare che “Le stanze del silenzio” presto possano essere concepite anche nei luoghi di lavoro, dove si trascorre ormai freneticamente la maggior parte del nostro tempo, dove sempre più spesso nascono conflitti e le delusioni sono sempre dietro l’angolo. Un luogo dove ritrovare la…perché oltre alla pausa-macchinetta del caffè c’è molto di più. Basta provare!

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Qualcuno mi disse che sono una sognatrice….ma a quanto pare molti dei miei ‘sogni’ si stanno realizzando. E tu quanto sognatore sei?

il piccolo principe