Sarà in ottobre a Milano all’EXPO per Terra Madre un evento in cui gli agricoltori di tutto il mondo potranno incontrarsi.

alice waters 3 Il suo viso ricorda a metà Hilary Clinton, per l’altra metà una nota attrice americana anni ’50. Lei oggi di anni ne ha ’71 portati egregiamente e in piena attività, sempre a perfezionare la sua idea di cibo, di alimentazione. La sua filosofia gastronomica è quella di permettere al cibo di ricordarci dove e in quale stagione siamo, come leggo nell’interessante articolo di Mara Accettura per D di Repubblica. Ed entusiasmare me di cucina, credetemi ce ne vuole. Refrattaria come sono ai fornelli, ho però sempre considerato la cucina “un’arte” e come tale una persona se la deve sentire, è una questione di pancia, come parlare con gli ingredienti, sentirli in bocca ancora prima di averli mischiati e cotti. Sono combinazioni d’emozione e in questo, nel mio piccolo, la Waters e me condividiamo il pensiero che “il cibo è un’esperienza sensuale, come innamorarsi”. amore e cibo

Di certo quello che mi ha stuzzicato la curiosità di questo pezzo sulla rinomata chef americana non è stato, in effetti, il cibo in senso stretto, ma la sua concezione del cibo. La Waters si può dire ha condotto una vera rivoluzione nel mondo gastronomico mettendo l’accendo sugli alimenti in quanto tali, non in quanto se ben veicolati o sottoposti ad magnifico programma di marketing possono far guadagnare. Per la Waters la qualità degli alimenti è l’essenziale e da attivista qual’è sempre stata sin da quando ha capito che il cibo sarebbe stato il suo presente e il suo futuro, ha anche lei un sogno nel cassetto. Se potesse pianterebbe orti su ogni marciapiede disponibile del pianeta – come scrive la Accettura che riporta le parole della Chef  “Basta con i prati e i paesaggi decorativi: seminiamo per dare da mangiare alle persone, come succedeva durante la Seconda Guerra Mondiale con i Victory Gardens

Non soddisfatta, attraverso la sua Fondazione e il progetto realizzato nel distretto di Berkley di orti commestibli curati dagli studenti, oggi Alice Waters sogna che in tutte le scuole americane vengano serviti gratis pasti biologici”. E’ un vero pensiero rivoluzionario. E non è il solo che sostiene. La trovo stupenda nella concezione del lavoro “Non c’è uno chef al top, mi piace pensare che ci sia una reale collaborazione tra le persone. Ogni cuoco è responsabile della preparazione di un piatto dall’inizio alla fine” Poi la collega di D di Repubblica sottolinea un altro aspetto del pensiero della Waters “Due chef lavorano tre giorni di fila l’uno, ma vengono pagati per cinque. Gli altri lavorano part time per sei mesi, ma vengono stipendiati per tutto l’anno: ci tengo che vedano la famiglia, facciano altre cose e soprattutto portino idee nuove, per mantenere intatta la vitalità del posto“.

Ho detto che era speciale!alice waters 2