Come disse Stephan Covey, “le vostre azioni parlano sempre più forte e più chiaro delle vostre parole”. Perché i fatti sono la concretizzazione di ciò che si dice e perché dire una cosa e dopo farne un’altra significa perdere credibilità. Se non interiorizzate quello che esprimete, le vostre parole non diventeranno mai”    dal sito lamenteemeravigliosa.it

ESEMPIO 1

Se dessi retta alla mia istintività, tre volte su due mi fionderei davanti al computer o prenderei carta e penna arrabbiata da ciò che mi tocca ‘leggere’ o sentire’, perchè inevitabilmente intorno a me e con una minima possibilità di fare ‘zapping’. Ora però lo faccio, ho aperto queste pagine per sostenere un mio credo fondamentale, quello dell’etica, della correttezza e della coerenza. Proprio questa mattina mi è capitato di leggere navigando nel web di un personaggio pubblico di un certo rilievo attaccato per alcune sue ‘leggerezze’ postate sui social. Per qualcuno, in considerazione del suo ruolo, non adeguate. Il ‘personaggio’ ha replicato difendendo il fatto che tutto si era svolto attraverso la sua pagina personale e non quella pubblica. Ma questa è solo l’ultima delle tante occasioni che mi spingono qui e ora. Furono già i grandi filosofi, Aristotele ad esempio…appunto…a sostenere l’importanza di un corretto agire, di un’etica che attraverso il privato si esprime nel pubblico. Come è possibile pensare che comportarsi in privato in un certo modo non abbia ripercussioni sul “pubblico”, nel sociale? Si può essere disonesti a casa e persone integerrime in ufficio? Per molti, sì, per me no.  Quante volte mi è capitato di discutere con persone che affermavano il motto ‘ognuno a casa sua fa ciò che vuole’. Magari, forse, per caso,…il mio vicino di casa. Di certo no, secondo il mio sentire, chi ricopre ruoli di responsabilità, chi è un punto di riferimento, chi viene ammirato come mito. E poi, comunque, ognuno di noi, nel proprio microcosmo appartiene ad un sistema dove “dare l’esempio’ è determinante.

ETICA 3

Essere persone eticamente corrette non può che produrre persone, altre persone, eticamente corrette. Solo così si spezzano le catene. E se parlassimo di giovani? Che spesso vengono criticati, additati, semplificati, demonizzati,…ma ci siamo mai chiesti davvero che Esempio siamo noi per loro che vivono attraverso la nostra vita? Come possiamo pensare che siano meglio di ciò che gli propiniamo quotidianamente? E come potremmo proibire loro alcune strade, se poi pubblicamente proprio chi per loro è un punto di riferimento, un mito, un probabile insegnamento, le percorre  per primo e ne tratta con  leggerezza pubblica?

Poco più di una decina di giorni fa mi è capitato proprio di seguire un ‘dibattito’ su una regola del codice della strada che non era stata messa in pratica da un artista per esprimere la sua opera. Per qualcuno si trattava appunto di ‘arte’ e perciò era lecito non tenerne conto. Ma quando migliaia e migliaia di persone, soprattutto giovani in fase di crescita ammirano il loro mito che mostra di non tener affatto in considerazione tali aspetti, potrebbero avere voglia di imitare le sue ‘gesta’…Ma è naturale, sono atteggiamenti spontanei nell’essere umano. E’ per questo che penso si dovrebbe offrire sempre uno spettacolo decoroso e degno di imitazione.

ETICA 4

Prima di tutto il buon esempio. Chi guida deve comportarsi meglio degli altri, altrimenti perde ogni autorevolezza.
(Dacia Maraini)