Ovvero: quando il nostro atteggiamento, incide sull’ambiente che ci circonda. Quanto e come dai, tanto ricevi.

Non più di due settimane fa ho vissuto un’esperienza spettacolare, sia per i protagonisti coinvolti che per la chiarezza con cui il beneficio di un atteggiamento si è manifestato.

Da tempo conosco due persone anziane, un uomo e una donna, con nessuna parentela tra loro almeno per quanto ne sappia io, dalla salute molto cagionevole e che più volte alla settimana si sono dovute incontrare per seguire terapie simili. Lei, una sorta di nonna Abelarda, perennemente capricciosa, stizzosa, dalla lamentela facile. nonna abelardaLui stanco e affaticato dalla malattia.

Ebbene, per motivi a me oscuri oppure solo per questioni di comprensibile forte irritabilità dovuta allo stato di salute e ai travagli ad essa collegati, tra i due è sempre stata battaglia, astio feroce, impossibilità di sopportare la vicendevole presenza. Uno spettacolo davvero poco edificante e che nonostante gli inviti ad una diplomatica riconciliazione, alla comprensione dei perché di tutto quel livore, nulla è mai cambiato. Sino..a due settimane fa. E’ vero che alla base di un cambiamento epocale c’è stato un deterioramento della salute della nonnina ribelle, che ho scoperto stava iniziando a perdere la memoria, ma quello a cui ho assistito avrebbe avuto dell’incredibile se io non credessi fermamente nel potere del cambiamento.

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Quella mattina, sempre prestissimo, col freddo pungente di questo periodo che nel corso delle giornate si trasformava in tepore, la nostra protagonista, intabarrata sotto ad un cappello pesante, una coperta sulle ginocchia e guanti a proteggerla dall’umidità, era pronta per partire verso le sue terapie. All’arrivo di lui lo ha apostrofato con una dolcezza che non le si riconosceva “Buongiorno Giovanni”(nome ovviamente fittizio) e lui con un garbo che non gli avevo mai visto le ha risposto “Buongiorno Linda”(nome fittizio). Uno scambio semplice di saluti, ma che è stato impressionante dati i trascorsi. Sono rimasta senza parole riascoltando nella mente il tono con cui i nonnini si erano salutati. Quando sono rimasta sola con lei un attimo mi sono complimentata e le ho detto “Linda ma allora avete fatto pace”. In tutta risposta, ed è lì che ho capito la sua perdita di memoria, mi ha risposto un po’ stizzita e un po’ lamentosa “ma perché mi dite tutti che abbiamo litigato, non è vero”…al che mi sono subito tirata indietro e le ho chiesto scusa per essermi sbagliata.

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Quindi si, è vero, Linda è cambiata inconsapevolmente, senza memoria ha perso le sue barriere ritrovando una dolcezza che forse, da come mi è stato raccontato, non aveva mai espresso. E Giovanni invece di reagire sgarbatamente dopo tanto tempo passato a inveirsi contro, ha risposto con tanta amabilità. Spettacolare.

Ecco, questo è il potere del cambiamento. Se riusciamo a girare la chiave per il verso giusto, intorno a noi tutto prenderà a ruotare nello stesso verso. Una magia? No, è energia.

Purtroppo solo qualche giorno fa ho saputo con un dispiacere enorme che Giovanni non ce l’ha fatta, non ha superato l’ultima crisi e ci ha lasciato, una sera.

Forse quelle dolcezze, seppur arrivate così tardi, sono certa gli hanno scaldato il cuore, hanno chiuso un cerchio.