Un po’ per come è successo per il mondo olistico, ancor prima con la new age, poi per la meditazione, le discipline orientali, la medicina alternativa, e poi per tutto il “green”, sino alla green economy! Se non se ne parla non si è “à la page”, si sarebbe detto negli anni ’70, alla moda. Così ora …e ben venga, è “la tendenza” per la Gentilezza…e tutto il mondo vasto che comprende.

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E’ l’ultimo giorno del 2016 e mi constringo a sedermi qui davanti perchè è ora, ho detto basta al trascinarmi dietro tutti questi articoli che ho messo insieme in sole due giornate di letture varie, una coincidenza che è troppo anche per me che non credo affatto nelle coincidenze. Insomma tra una colazione e l’altra sfogliando più giornali/riviste mi sono imbattuta continuamente in servizi che ne parlavano, la suggerivano, la invocavano. Ecco alcuni titoli “Gentilezza o Empatia? Ecco le virtù del futuro” di Maria Laura Giovagnini, “Mai provato con la gentilezza?” di Cristina Lacava e ancora “Siate stoici, come insegnano i filosofi” di Arianna Huffington, “Vi do un consiglio: non scegliete le scorciatoie” ancora di Maria Laura Giovagnini, “Ottimisti, senza esagerare” di Curzio Maltese ed infine di Marco Filoni “Il blog positivo che va a ritmo di jazz”.

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Ogni titolo che si susseguiva..casualmente, mi faceva ridere e mi dicevo “Noo, non ci credo, ancora e ancora e ancora”. Trattare di Gentilezza e suggerirla sinceramente non è cosa nuova al mio modo di vivere. Non che sia una santa, sono una donna (ricordate quella canzone di Rosanna Fratello?), però credo fortemente ad un’atteggiamente sano allo vita, limpido, etico, comprensivo, consapevole che qualsiasi parola, azione, pensiero che poniamo, sarà ciò che raccoglieremo. Tanti anni fa una astrologa mi disse una frase che non ho mai dimenticato “Chi semina vento raccoglie tempesta“. Trovo che sia esattamente così. Per esempio nel primo articolo “Gentilezza o empatia” si spinge le persone ad aprirsi, a rischiare magari, ma tentare un approcio nuovo. ‘In tempi di incertezza – scrive la Giovagnini – dove tutto invita a rinserrarsi, l’esortazione di filosofi, sociologi e artisti e persino di pubblicitari è contraria: conviene a tutti PRENDERSI IL RISCHIO DI APRIRSI AGLI ALTRI. Facile a dirsi? Più facile anche a farsi – si risponde – seguendo i loro consigli. Del resto lo diceva già Aristotele che è impossibile essere felici senza amici” In un box inoltre è elencato un decalogo per la gentilezza che mi sembra utile riprenderlo: Si parte col dare fiducia a priori, poi ad essere rispettosi, essere benevoli, essere onesti, integri, avere compassione, dare gratuitamente, essere desiderosi di incontrare e di aprirsi agli altri, essere umili e pazienti, mostrare gratitudine, ridere, avere sesnso dello humor.

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Cristina Laclava tra le righe spiega quanto sia più efficace un approcio soft alle questioni, alle persone, al vivere. “E’ quello vincente, anche per fare carriera” afferma e anch’io sono una sostenitrice di questa convinzione. E così mentre torna la Gentilezza, comincia ad essere messa al bando l’arroganza (non vi sembra un po’  l’arma del debole?). “Un manager gentile è autorevole” sottolinea nell’articolo Cristina Laclava che elenca come parole chiave la generosità, l’autenticità e l’empatia. Anche per lei un decalogo. In 10ima posizione troviamo ‘Niente: mors tua vita mea. Meglio vita tua, vita mea, più facciamo cose per gli altri, meglio stiamo noi. Con la gentilezza – si chiude l’articolo – diamo il meglio e facciamo un figurone, anche con noi stessi”.

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Di felicità scrive la Huffington nel suo pezzo suggerendoci di essere stoici. dimostrando cioè grande coraggio e fermezza nell’affrontare e nel sopportare dolori fisici e morali. “Per gli stoici la felicità più stabile si può ricavare solo dall’unica cosa sulla quale esercitiamo un vero controllo: il nostro mondo interiore”. Arianna Huffington continua a riflettere sul termine Felicità e lo fa anche attraverso grandi uomini del passato, non solo filosofi, ma anche guerrieri, come si direbbe. “Per Marco Aurelio, ad esempio (che è stato un imperatore, ma anche filosofo e scrittore romano)  – scrive la Huffinghton – la qualità della nostra vita dipende da ciascuno di noi. Pur non avendo potere o quasi di determinare ciò che ci accade, abbiamo però l’assoluta facoltà di controllare il modo in cui noi reagiamo agli eventi esterni. Il primo passo – continua a riportare il pensiero di Marco Aurelio – è comprendere che, indipendentemente dalle difficoltà che incontreremo potremo sempre scegliere la pace e l’imperturbabilità”. E si può, parola mia. Mentre riordino tutti questi articoli, sorrido pensando al fatto che dopo averli letti, ora sul mio comodino c’è “L’Apologia di Socrate” scritta da Platone. Che meraviglia!

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E allora che sia sotto la voce ‘Gentilezza’…e tutto ciò che questo implica, l’anno nuovo che sta per sbocciare…mancano poche ore e poi…il 2017!

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