IMMAGINE TERREMOTO EMILIA

Il pensiero corre spesso  al dramma che si sta consumando in quella parte d’Italia sconquassata dal recente sisma, le immagini non ci lasciano, le storie le sentiamo ancora nelle orecchie, il numero delle vittime continua a salire. La mia prima forte percezione del dramma procurato da un terremoto l’ho avuta, seppur giovanissima, quando accadde in Friuli, nel 1976. ( Il 6 maggio 1976, alle ore 21, una scossa di magnitudo 6,4 della scale Richter colpisce il Friuli, il numero delle vittime fu di 939 e 80mila i senzatetto). Alcuni amici militari partirono per sostenere la popolazione e vissi perciò molto da vicino quei momenti. Un’esperienza particolarmente difficile per me, in quel momento.

Poi nel settembre del ’97 ci fu quello che colpì l’Umbria e le Marche. Che ricordi terribili. Dall’Umbria, proprio da quei territori ero appena tornata dopo un periodo di ferie a zonzo per quella terra meravigliosa. Non potevo crederci, ma ancor più sentii, sentimmo le ferite del sisma che coinvolse le Marche. Ancona, così vicina al mio paese natale, la città dove ho trascorso la mia infanzia e la mia adolescenza, la città dove ho zii e cugini, ferita gravemente, tutta puntellata. Sembrava di vivere un incubo. I miei zii, le mie cugine, tutti sfollati, casa inagibile al quinto piano di un palazzo in pieno centro. Fortunatamente potevano contare su una casetta al mare sotto Ascoli Piceno. Lì si trasferirono e lì rimasero per diversi anni. Poi tutti ritornarono, ma quel terrore passato, è rimasto inciso nei loro ricordi e ancora oggi, dopo le ultime scosse sentite chiaramente anche ad Ancona, tutto è riemerso.

C’è poi una stranezza che mi accompagna. Nel febbraio 2009 dietro la pubblicazione di un corto  firmato da un caro amico attore e produttore, Piero Nicosia, che trattava del terremoto in Belice che accadde nel gennaio del 1964 portai a termine un servizio televisivo dedicato a due grandi sismi della Sicilia e lo intitolati “Da MessinGibellina”.

terremoto messina

E’ stato un lavoro lungo, di ricerca, di immagini, testi, testimonianze che mi richiese più tempo del previsto ed uscì, quanto è strana la vita, ad appena una settimana dal terribile sisma che colpì l’Abruzzo, il 6 aprile 2009. E’ come se le emozioni vissute realizzando quello speciale, d’un botto prendessero corpo.

E quella scossa la sentii. Ricordo che ero seduta a terra davanti alla tv, con le spalle al divano, quandoho sentito come un calcio secco alla schiena. Che spavento, anche perché non riscivo a capire da che parte potesse arrivare, cosa fosse stato. La mattina dopo capii.

emilia 1

E poi il sisma in Emilia che ho vissuto quasi appieno. Con questa terra avevo da qualche tempo legami stretti. I viaggi non si contavano. Questa terra cominciava a diventare un’altra casa. E quando accadde il 20 maggio 2012 ero qui, a sentire il letto dondolare e quel rumore sordo del terremoto che ti entra dentro come una lama fredda. Ma anche in quel caso solo la mattina dopo si capì la portata di ciò che si era sentito. Il peggio doveva ancora arrivare, la botta forte, come dicono qui, è  avvenuta il 29 maggio, in piena mattina.

disegno uomo1