amre e web 3Noi siamo proprio così, è nella nostra natura, non so se prettamente italiana o universalmente ‘umana’. Prima ci abbuffiamo poi ci ravvediamo, peccato che tra uno ‘stato’ e l’altro debbano spesso passare ere glaciali. E’ esattamente questo il caso di internet. E’ storia ormai, risaputa e ri-tritata, perciò non sarò certo io oggi a rimettermi a pascolare tra tante scontatezze o pensieri già masticati.

Ciò che è interessante invece e captare il giro di boa, quando si è talmente sazi che non ne puoi più di ingozzarti, di essere il bulimico di turno. Ma certo, a farsi notare non è l’attengiamento di un singolo sparuto in chissà quale parte del nostro stivale, è l’onda che si fa prima sentire, poi vedere, prima si prepara, poi si lascia un po’ trasportare dalla corrente, quindi comincia a crescere fino al suo apice per poi rompersi e correre verso riva.

In uno degli ultimi articoli che ho letto, questa volta a firma di Sibilla Di Palma,  giustamente si fa notare una differenza basilare, spesso poco considerata: esiste la mia generazione che si è trovata ad adeguarsi ad una tecnologia sconosciuta e che d’un tratto si è vista spalancare le porte su un mondo che..”chi lo conosceva!”, ed esiste la generazione che è nata con questa tecnologia e che vive solo attraverso ciò che ha conosciuto da subito. Però…mentre qualcuno della mia generazione sta tornando sui suoi passi, c’è anche qualche giovane che sta scoprendo i nostri ‘adulti’ modi di vivere, quelli passati, naturalmente. E quello delle emozioni, dell’amore, del sesso, sono sempre ai vertici delle classifiche.

amore e web 2E così la collega Di Palma va a chiudere il suo aprofondimento con la considerazione della psicologa Marilena Iasevoli  “La dimensione privata non ha più un confine e di conseguenza non è più tutelata. Bisogna quindi essere consapevoli che pubbicare foto (n.d.r. la giornalista si riferisce a quelle private) abbatte completamente ogni confine della propria intimità, lasciando agli altri il potere di dare un giudizio sulla nostra vita”.

Ed essere pronti alle conseguenze, commenta la giornalista che va a chiudere il suo pezzo pubblicato su D di Repubblica “Potrebbe valere la pena di riscoprire il valore del silenzio, di un gesto o di uno sguardo nell’era della comunicazione digitale, considerando che, come disse Paulo Coelho, ‘possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione del mondo, ma niente sostituisce lo sguardo dell’essere umano’. E che l’Amore per essere Vero non deve essere per forza Urlato, ma può anche vivere Sottovoce.

sguardiConcluderei con una statistica. Secondo il sondaggio “L’amore al tempo del web” effettuato da Sposidea e analizzato dall’Ordine degli Psicologi di Milano, ben il 72% degli intervistati preferisce conoscere il potenziale partner tramite amici in comune o tra i vecchi compagni di scuola!