Il chitarrista Carlos Santana è uno dei veri virtuosi e luci guida del rock” così scrive nel 1998 nel suo sito web la Rock and Roll Hall of Fame.

Preparandomi a scrivere di Carlos Santana, che oggi (martedì 20 luglio) compie la bella età di 74 anni, mi sono chiesta come poterlo fare in maniera originale, utilizzando notizie che ormai sono di dominio pubblico o quanto di ancora poco conosciuto esiste in un artista tanto noto quanto amato e sulla cui bravura non esistono dubbi? Un po’ come quando ti prepari ad intervistare un personaggio notissimo e ti chiedi che altra domanda potergli fare che già non gli abbiano rivolto e che non lo annoi oltre misura…

Ebbene dopo essermi ‘sciroppata’ una 20 ina di pagine biografiche, ho compreso che innanzitutto la sua vita personale si è sempre legata a quella professionale, come filosofia, come fede più che come dinamica dovuta alla vita un po’ errante di un artista e spesso destabilizzante quando questo ama profondamente la sua arte.

Lo ha accompagnato un lungo matrimonio durato 34 anni con Deborah King (figlia del musicista jazz Saunders King) e messo a dura prova dalla stretta frequentazione della famiglia con la guida spirituale di Carlos, il guru Sri Chinmoy e che si chiuse nel 1982. Il matrimonio, che ha praticamente accompagnato tutta la carriera artistica del nostro celebre festeggiato, trova invece la sua conclusione nel 2007.

Una carriera professionale che, incredibile pensarlo oggi, è stata piuttosto difficile, per molto tempo anche non appagante sotto molti aspetti, non ultimo quello economico. Ad un certo punto addirittura si trovò senza alcun contratto discografico.

E poi tanti gli attriti interni tra i componenti la band ‘Santana’, la sua prima formazione che continuò ad esistere tra sostituzioni continue, polemiche, abbandoni e ritorni. E spesso i motivi di tante disaffezioni erano da attribuirsi al genere musicale, al sound che il gruppo ‘Santana’ trasmetteva. Mentre alcuni musicisti avrebbero voluto mantenere un suono maggiormente rock, quello cavalcato alle origini, Carlos Santana si muoveva fluidamente attraverso molti stili, tra cui il jazz e la musica fusion, ma introducendo anche sonorità e strumenti della musica latina, in particolare le percussioni.

E le crisi furono talmente incisive che il musicista rischiò il declino. A salvarlo e fargli rivivere una vera rinascita sotto tutti i punti di vista, la pubblicazione dell’album ‘Supernatural” nel 1999, il lavoro più importante della sua carriera e a suo dire quello che gli ha permesso di far conoscere la sua filosofia musicale alle nuove generazioni”.

Oggi infatti tutti la chiamano ‘World Music’, la musica con contaminazioni fra elementi di musica popolare e musica tradizionale (folk e etnica), ma è stato Carlos Santana ad esserne un pioniere, se non l’inventore.

La Rivista Rolling Stones lo ha inserito nella lista dei 100 migliori chitarristi del mondo, inconfondibile il suo stile e la leggendaria carica sonora della sua chitarra. A questo proposito nella sua carriera si dice abbia utilizzato un numero enorme di chitarre, ma tutte dovevano avere una caratteristica comune, la presenza di tasti scavati che facilitano l’utilizzo del bending e del vibrato, le tecniche da lui più utilizzate.

Ad oggi il mitico chitarrista ha venduto la bellezza di oltre 100milioni di copie in tutto il mondo oltre ad aver ricevuto numerosissimi premi e onorificenze. E nel 2014 ha firmato il suo libro di memorie “The Universal Tone: Portare la mia storia alla luce”.

Infatti, come detto in apertura, tanto ha inciso il suo stile di vita sulla sua musica, sul messaggio che ha desiderato sempre trasmettere. L’artista è sempre stato fortemente attivo sotto l’aspetto sociale e umanitario. A questo proposito nel 1998 ha fondato con la sua famiglia la ‘Fondazione Milagro’ che, tra le sue attività, ha anche elargito oltre sette milioni di dollari a programmi onlus a sostegno di bambini e giovani sottosviluppati nell’ambito delle arti, dell’istruzione e della salute.

Una bella notizia ha raggiunto i suoi fan nel 2016 quando si è riunita la formazione dei ‘Santana’ anni ’70. Insieme di nuovo, hanno pubblicato l’album “Santana IV”. E’ questo il 14esimo album della sua carriera.

Forse non tutti sanno che Carlos Santana è sempre stato legato all’Italia. Tante le collaborazioni portate a termine, tra queste con Mediaset e con Eros Ramazzotti e città in cui si è fermato con i suoi tour. Come ha già dimostrato nell’estate 2018. Tre le tappe del suo “Divination Tour”, il 28 giugno a Milano, il 29 a Padova e il 1° luglio scorso a Cattolica.

L’anno successivo alla tournée, il 7 giugno 2019 Santana ha pubblicatoAfrika Speaks” album che vede la collaborazione con la cantante spagnola Buika.

A proposito di live, “Santana” la band, fece la sua prima apparizione pubblica al celebre festival di Woodstock nel 1969, grazie all’insistenza di Bill Graham, noto impresario tedesco che li seguì a lungo. Solo dopo la loro partecipazione al festival uscì il loro primo vero album.

Vi consiglio anche di visitare il suo profilo Instagram perché se è vero che i suoi follower si contano a milioni, al contrario le sue foto, chitarra in mano, sono già leggenda e cliccate migliaia di volte!

Chiudo con una novità. E’ fresco di ‘stampa’ il singolo “She’s Fire” di Diane Warren. E’ stata la stessa artista a volere al suo fianco due colonne come Carlos Santana e G-Eazy. Poter lavorare con Carlos Santana è sempre stato un mio sogno” ha dichiarato “Mi aspettavo che fosse grandioso, e si è rivelato anche meglio di quanto immaginassi, puro fuoco”.