Molte delle mie composizioni sono nate nei luoghi che frequento abitualmente. L’ispirazione non è qualcosa che puoi avere se stai chiuso in casa oppure vai in giro con sei guardie del corpo: quello non è vivereMark Knopfler

 

L’artista inglese compie oggi 72 anni ed è, ad onor di cronaca, uno dei musicisti rock più influenti al mondo.

Inconfondibile il suo tocco di chitarra, il suo stile chitarristico che ha elaborato grazie ad una tecnica tutta personale. Lontano dall’essere un virtuosista fine a se stesso, Marc Knopfler suona esclusivamente senza il plettro e con una impostazione manuale di cui tanto si è parlato proprio per la raffinatezza degli effetti prodotti. Mark appoggia sulla chitarra il mignolo e l’anulare, mentre pizzica le corde con il pollice, l’indice e il medio. Una tecnica propria dei suonatori di banjo.

Mark Knopfler, pur avendo iniziato da giovanissimo ad esprimere la sua passione per la musica (a 14 anni chiese in regalo già una delle chitarre che allora furoreggiavano, ma per questioni non floride economicamente parlando, della propria famiglia, si accontentò di uno strumento di minor prestigio), sicuramente il suo splendore arrivò con i Dire Straits.

Ma sapevate che nel frattempo Mark ha terminato studi di giornalismo e lavorato nel 1967 proprio come cronista del quotidiano “Yorkshire Post”?

Qualche anno dopo invece si è dedicato ad altri studi e si iscrisse ad un corso di lingua e letteratura inglese all’università di Leeds. Per mantenersi agli studi lavorò anche in una azienda agricola.

Quello a Leeds fu il periodo in cui conobbe Kathy White che divenne la sua prima moglie. Ma è solo con il suo trasferimento a Londra che diede un’impronta decisa e decisiva alla sua creatività musicale. Era il 1973. Per arrivare alla fondazione dei Dire Straits passarono alcuni anni insieme all’attività in alcuni altri gruppi. Poi arrivò il 1977 che mise d’accordo un gruppetto di musicisti che proveniva chi da una parte chi dall’altra, furono John Illsey, bassista dei Café Racers, Mark e David Knopler, Pick Withers già batterista e socio di Mark nei Brewers Droop.

Mark fu da subito l’incontrastato frontman, oltre che autore e arrangiatore di tutti i loro brani. Il nome Dire Straits arrivò però solo dopo il loro primo concerto e sembrava alludere alla situazione economica precaria in cui la band stava vivendo. Dire Straits infatti, letteralmente significa “terribili ristrettezze”.

Il musicista ha sempre mantenuto un profilo basso, riservato, lontano e discordante dal sempre presente business discografico con il quale entrò quasi in rotta di collisione anni dopo, infatti provato dalle fatiche di un tour, il “Live in 85/6” si infastidì molto delle dinamiche di questo tipo di mercato, dimostrando di conseguenza il suo forte interesse per ambiti sempre più distanti dal pubblico ‘nazional popolare’ e inizò così l’allontanamento dalla band.

Ai tempi di Brothers in Arms tutti dicevano che eravamo il miglior gruppo del mondo e altre sciocchezze del genere, facendo riferimento non alla nostra musica, bensì alla nostra notorietà – disse il musicista –  ho pensato che un tale livello di popolarità e i commenti che circolavano fossero dei buoni motivi per abbandonare i Dire Straits per un po’.»

Interessante è scoprire come riuscirono a farsi notare. Nell’anno della loro formazione (1977) registrarono alcuni demo che comprendevano in tutto 11 brani, tra cui “Sultan of swing” e che spedirono ad un noto dj ed esperto musicale che conduceva un programma radiofonico alla BBC, Charlie Gillet. Il conduttore rimase talmente entusiasta dello stile musicale espresso dalla rock band che decise a loro insaputa di programmare proprio “Sultan of Swing”. Fu questo l’inizio della loro storia

Indimenticabili, i successi internazionali a seguire, come “Tunnel of Love” o come “Romeo and Juliet”.

Sua è la firma su quello che invece divenne il cavallo di battaglia della leonessa Tina Turner “Private Dancer” sempre ritenuta più adatta ad una voce femminile.

Ed è nella prima metà degli anni ’80 che inizia a lavorare su progetti paralleli a quelli della band.  Per esempio stimatissimo e richiesto non solo come musicista, ma anche come direttore artistico, aprì tutta una serie di collaborazioni con altrettanto grandi ‘colleghi’ e che rimarranno aperte nel tempo, tra queste anche quelle con Bob Dylan e Sting. Quest’ultimo cantò per i Dire Straits nel brano “Money for Nothing”

In questo spazio si inserisce il secondo matrimonio di Knopfler, qiuello con Lourdes Salomone da cui ebbe due figli.

Un altro grande amore che Mark sviluppò nel tempo fu quello per il cinema, per la composizione di musiche da film. In tempi recenti, nel 2016 creò il tema musicale per il lungometraggio “Altamira”, protagonista Antonio Banderas

Un altro esempio di come il musicista intenda esprimere la sua musica. E’ una poetica la sua che si è sviluppata negli anni, focalizzandosi su tematiche universali e riflessioni politoico-sociali

L’ultimo album con la band risale al 1991, “On Every Street” che vide la band ripartire per un nuovo tour mondiale, ma fu la goccia a far traboccare il vaso.

Così raccontò l’esperienza Knopfler: “Negli ultimi anni eravamo diventati una struttura gigantesca: durante i tour mi capitava di mangiare con persone del nostro staff che non conoscevo nemmeno, mentre a me sarebbe piaciuto stare un po’ a casa con i miei figli e dedicarmi a ciò che so fare meglio, ossia scrivere canzoni. Considero i Dire Straits come un luogo meraviglioso da visitare, ma non in cui fermarsi per viverci”

Il suo primo lavoro da solista uscì nel marzo 1996, “Golden Heart”, un album in cui l’artista esprime tante sonorità a lui care, dal country al celtico, a quello rappresentativo dei Dire Straits.

L’anno seguente invece, nel 1997, sposa in terze nozze l’attrice e scrittrice Kitty Aldridge da cui ebbe due figli.

Il suo ultimo lavoro in studio è del 2018, “Down the Road Wherever”, un album che si chiude con un prezzo prettamente folk “Matchstick Man” in cui Knopfler ricorda i suoi inizi difficili da musicista