Fa bene avere memoria, svilupparla e ogni tanto sollecitarla. A me capita spesso soprattutto in situazioni..cosiddette…”deputate”….Le mie, sono ‘i ritorni a casa’, gli spazi così noti, le scatole, i cassetti, i contentori, una parte dei libri che non sono riuscita a trascinarmi dietro, dat, audiocassete e cd con le registrazioni di interviste, una cifra astronomica, messe insieme in tantissimi anni di attività,  riviste e quotidiani dove sono stati pubblicati i miei articoli, schede piene di appunti e numeri telefonici,… e sempre è un’operaizone, quella della full immersion in tutto questo, assolutamente solitaria. Devo essere sola, nessuna distrazione, guai a chi tenta di spezzare questa magia, un rito.

Un rito che ha prodotto un altro ritrovamento, un pezzo scritto il 3 novembre 2007, sempre nell’ambito di ‘gallinainfuga’ il programma radiofonico, in cui anche il linguaggio, l’approccio al lettore o radioascoltatore era doverosamente molto diretto e ovviamente, divertito, anche nel trattare i temi più impegnativi

da valorelavoro.com

“Cari, cari amici (leggersi: galline e faraone, polli e galli, tacchini e pavoni, aquile e piccioni), la vostra cara gallina preferita desidera discutere di un tema trattato in puntata qualche sera fa e magari capire quanto questo trend possa in futuro far parte della nostra vita. Sir Jonathan Porrit, figura chiave del movimento ambientalista inglese (non certo un estremista e lo dimostra il fatto di essere amato e rispettato anche dall’industria, dalle multinazionali e dalle imprese) lancia un appello: ‘Se volgiamo salvare il pianeta, dobbiamo smettere di comprare”, da intendersi: consumare poco e non solo emergia. Si deve semplicemente comprare meno. Gente che ha iniziato a vivere seguendo questa filosofia ce n’è già parecchia. Pensate che negli Stati Uniti ci sono i Froogles, comunità legata da internet, i cui prtecipanti sono uniti dalla decisione di ridurre al minimo le spese, barattando beni, ma c’è anche l’associazione The Compact nata a San Francisco che ha come scopo quello di bloccare l’acquisto di prodotti cosiddetti ‘inutili’. A New York invece c’è una coppia che si sta facendo conoscere attraverso il suo blog in cui racconta come ha deiso di vivere senza produrre rifiuti. Per quanto riguarda l’Inghilterra, invece, sta prendendo piede il movimento della Voluntary Semplicity, composta da coloro che scelgono uno stile di vita semplice.

Dunque, secondo il mio punto di vista, non sarebbe male ogni tanto seguire queste indicazioni di massima, ma penso anche che non sia così semplice dare una sterzata simile in poco tempo. Si potrebbe rischiare un crash economico, ma nel più piccolo mondo individuale anche toglierci ogni tanto qualcosa di ‘inutile’ potebbe non farci così bene! Io, gallina Gaia, sono per l’equlibrio e se è vero che ogni risultato si ottiene agendo, comprendiamo anche che alcuni cambiamenti si fanno lentamente. Se come sappiamo e come conferma la scienza, chiacchierare fa bene alla mente, comprare qualcosa di poco utile ci fa sentire, al momento opportuno, così soddisfatti!!!

Il segreto…anzi l’equilibrio…sta nel non ‘sbordare’, non diventare patologici nello spreco.

….ed ora…La Pubblicità!

Agosto 2011