“Il nostro è un ruolo appassionante, ma messo da tempo fortemente in crisi, con il risultato che nella società civile stanno scomparendo le motivazioni nel volerlo ricoprire”  Fabio Fecci

E domani tutti in piazza a Roma. Saranno infatti almeno 600 i primi cittadini presenti domani nella capitale per partecipare sia al Consiglio Nazionale che alla manifestazione indetta dall’ANCI, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani. Un ruolo, quello di sindaco, sempre più pressato e fonte di responsabilità. In alcuni casi appaiono ‘uomini soli’, come ha spiegato chiaramente, nel corso di un lungo colloquio, Fabio Fecci, sindaco di Noceto, in provincia di Parma e vice presidente ANCI.

La settimana scorsa ha firmato una lettera che ha inviato alle più alte cariche istituzionali italiane per chiedere attenzione. Una lettera chiara e senza giri di parole

Il nostro è un ruolo appassionante, ma non compreso nei fatti, dalle istituzioni, un ruolo difficile e sempre più rischioso. Spesso ormai firmare un atto è diventato esporsi ad abuso d’ufficio, non firmarlo, al contrario, può diventare omissione di atti d’ufficio – spiega nella lettera il Sindaco Fecci – Siamo esposti a responsabilità enormi che spesso affrontiamo con un grande senso di solitudine perché ci muoviamo all’interno di un quadro normativo che non ci tutele affatto, dove sono controversi i perimetri di responsabilità gestionali e politiche, gestitro da una magistratura che spesso assume posizione incomprensibili”

Al primo cittadino di Noceto ho chiesto di entrare più direttamente nella questione, che tra l’altro non è la prima volta ad essere espressa anche con una manifestazione di protesta.

Accadde anche nel 2011 a Milano, sempre dell’ ANCI e 10 anni dopo si ritorna in piazza. Io sempre con lo stesso cappellino in cui campeggia la scritta “Giù le mani dai comuni”. Di nuovo in piazza, ecco perché sento questa manifestazione come una sorta di “fallimento”. Vuol dire proprio  che i sindaci sono poco considerati. Vuol dire che c’è chi non ci riconosce. Io penso che i Governi che si sono succeduti, tutti, hanno chiaramente tralasciato il ruolo del Sindaco, considerandolo solo a parole, non nei fatti. Anche il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che io stimo sia nel ruolo che ricopre, sia come persona, è sempre presente alle assemblee indette da ANCI ed è il primo Presidente della Repubblica che partecipa agli incontri riconoscendoci tra l’altro, tanti meriti, come quello di essere l’anello di congiunzione con il territorio, vicini ai propri cittadini. La pandemia ne è stato un esempio eclatante. Specialmente i Sindaci dei Comuni medio piccoli sono stati più serratamente chiamati alla vicinanza con la propria cittadinanza, vicini a chi soffriva realmente e con continue azioni, non solo con delle procedure”

Quindi la realtà dei fatti da voi percepita e vissuta, nonostante Mattarella elevi il vostro operato, qual è?

Alla fine noi ci troviamo sempre ad essere investiti quotidianamente da mille problemi e di ogni tipo,  in più con il rischio anche di essere indagati. Insomma la nostra dignità è veramente sempre messa a repentaglio”

Un punto che potrebbe essere decisivo, il primo

Cominciare ad inserire all’interno dell’ANCI sindaci anche di Comuni medio piccoli. Ora esistono due raggruppamenti. Da una parte quello formato dai piccoli Comuni al di sotto dei 5mila abitanti, dall’altra tutti gli altri. Invece c’è una grande differenza tra un sindaco di un Comune di medie dimensioni con una soglia di circa 15-16 mila abitanti e il sindaco di un capoluogo. Chi è in questa posizione ha agganci più fluidi con le istituzioni centrali, ha grandi apparati cui delegare le problematiche. Noi dei Comuni medio piccoli invece dobbiamo affrontarle in prima persona, rimboccarci le maniche ogni giorno, parlare alla gente e passare dalle parole ai fatti velocemente. Per questo vogliamo che la nostra voce giunga in maniera chiara e diretta sui tavoli in cui si prendono decisioni.”

Se non si riuscisse a cambiare linea?

Rischiamo veramente di avere solo dei coraggiosi che continuano a fare i sindaci, oppure di avere alcune figure poco rappresentative e che magari scelgono di intraprendere quella carriera solo per un ritorno di immagine, come già accade in qualche caso. Avremo quindi persone più distaccate dalla società per perseguire obbiettivi più centrati su se stessi

Un altro aspetto su cui sarebbe necessario mettere le mani, come si dice?

La burocrazia, un male da estirpare. Ci attanaglia e paralizza per tempi insostenibili. Sarebbe interessante vedere qualche parlamentare che dice di legiferare a favore dei Sindaci, lasciare la poltrona per candidarsi a Sindaco di un Comune medio piccolo per vedere innanzitutto se ottiene voti per essere eletto e successivamente se è in grado di amministrare effettivamente, perché in queste realtà occorre essere veramente presenti sul territorio e fra i cittadini. Il nostro è un ruolo appassionante, ma messo da tempo fortemente in crisi, con il risultato che nella società civile stanno scomparendo le motivazioni nel volerlo ricoprire”

Noi attendiamo l’esito della giornata di domani